Beautiful music

Allora, non è che di punto in bianco mi sono messo a fare recensioni di libri. Ci tenevo però a segnalare un titolo. "Beautiful music" di Michael Zadoorian mi ha riportato a quando ero piccolo, a quando trovavo nella musica una specie di rifugio, una casa tutta mia, dove la mente cominciava a vagare in grandi territori inesplorati.

"...mi arriva una scossa al cervello che mi calma dentro. E non c'entrano soltanto le parole. C'entra come la musica ci porta fuori da noi stessi, lenisce i nostri dolori, scioglie qualcosa nel nostro cuore, ci fa star meglio in modi che non credevamo possibili."

Ho avuto parecchie cose in comune con Danny, il protagonista. Entrambi abbiamo ascoltato "No quarter" (Led Zeppelin) almeno 82 volte di fila prima di cominciare ad emozionarci un po' di meno. Oppure avevo la sua stessa voglia di "scomparire" e di "svicolare" tra la gente, per dirne una...

Ad ogni modo, questo libro mi ha riportato "li" dove è nato tutto, e mi ha fatto ricordare una cosa fondamentale che nella musica non si dovrebbe mai dare per scontata. Cioè che la Musica ha il potere di fare star bene le persone, di poterle portare "da un'altra parte". Chi suona dovrebbe sempre tenerselo a mente. Libro consigliatissimo a tutte quelle persone che sono state "portate via" almeno una volta dalla musica.

Tolgo il disturbo e torno su marte. Ciao.

Beautiful Music - Michael Zadoorian - Marcos y Marcos 2018















 

C’è ancora un bel mondo là fuori

“C’è ancora un bel mondo là fuori”

basta uscire dal guscio e aprire gli occhi

“C’è ancora un bel mondo là fuori”

fatto di piccoli gesti, di sorrisi, di sguardi.

“C’è ancora un bel mondo là fuori”

per chi non si accontenta e vuole ancora sognare.

“C’è ancora un bel mondo là fuori”

perchè il bello a volte ti capita, altre volte te lo devi cercare.

td '18

Foto by Francesca Spinelli

Grazie! (road tour '18)

8 giorni passati a bordo di un van, 5 amici musicisti. La musica come mezzo per conoscere realtà nascoste e diverse. Una somma di esperienze bellissime. Mi piacerebbe raccontarle una ad una, o forse un giorno scriverò un breve racconto di viaggio, a mente fredda. Intanto volevo ringraziare prima di tutto i “Cavalli Liberi”, questa avventura l’abbiamo creata insieme e il contributo di ognuno è stato fondamentale.

Ringraziamo Lucija e Simon che in Slovenia ci hanno fatto sentire a casa, organizzando un concerto perfetto nelle cantine della loro antica cascina. Saremmo rimasti volentieri altri giorni fra i gatti, i cavalli e le “buone vibrazioni”. Ringraziamo Katarina che in Slovacchia ci ha messo in contatto con Martin, che a sua volta ci ha fatto suonare nel suo ristorante, trattandoci come dei Re. Il padre di Katarina che, una volta rientrati a casa, si è presentato all’improvviso con un tipico vestito della tradizione Slovacca, suonandoci dei tipici strumenti del posto creando momenti di vera allegria. La madre di Katerina che si presenta a sua volta nella notte con una buonissima torta di mirtilli appena fatta.

Un altro ringraziamento va a Petra che ci ha messo in contatto con Kerstin della Birreria Barnikel a Fresdorf in Germania. Birreria che ci ha regalato delle grandissime soddisfazioni sia da parte del pubblico che da parte della…birra J Una serata davvero speciale, da ricordare.

Il bilancio finale sono tre concerti che mi porterò nel cuore per sempre. Abbiamo sempre suonato davanti a gente che “ascoltava” e questo, per me che scrivo canzoni, è tutto. Ho avuto un’altra volta conferma che la musica va al di là di ogni linguaggio e se c’è una convinzione che mi ha dato questo ennesimo viaggio è la voglia di andare avanti, per la mia strada, a testa bassa. Con la grande fortuna di avere al mio fianco persone pronte a condividere parte di questa lunga avventura…

 

GRAZIE!!! :) by Davide Taloni & Cavalli Liberi

 

Davide Taloni chitarra, voce Silvia Haenen fisarmonica, piano Davide Vincil'uomo che fa suonare bene le cose, sax Silvia Perlini voce, cori e percussioni Francesca Kleinbleu voce e percussioni



Il Blog del Road Tour '18

 

Road Tour '18

Davide Taloni & Cavalli Liberi Road tour 2018

Si riparte, dopo anni di viaggi solitari su due ruote, si passa alle quattro. Non più da solo ma con i "Cavalli" al completo. :)

COMUNICATO:

Associare la musica al viaggio. Un’esperienza già fatta in passato. In solitaria. 

Unire l’amore per le canzoni alla scoperta di nuovi luoghi, volti e costumi. Lui si chiama Davide Taloni e questa volta non sarà più solo, ma ci saranno i “Cavalli Liberi” il gruppo di Amici e Musicisti che si è creato, modificato e ampliato col tempo e con il quale suona da ormai da un paio di anni. Sarà un’esperienza nuova e piena di punti di domanda.

Il viaggio si terrà nei paesi del centro Europa; oltre alle canzoni di Davide, il repertorio prevede alcuni classici del cantautorato italiano, il tutto con un sound principalmente acustico, da strada. Ecco le sue parole a proposito:

“Non ho una sfera di cristallo e non so cosa aspettarmi, se non una quantità abbondante di vita, storie da raccontare, musica ed avventura”.

La data di partenza sarà in occasione dei Calici di Stelle a Sondrio in piazza Cavour, venerdì 10 agosto alle 21, ma qualche ora dopo il gruppo sarà già diretto verso la Slovenia.

Formazione “Davide Taloni & Cavalli Liberi road tour 2018”

Davide Taloni: voce, chitarra, armonica

Fabrizio Moroni: voce, basso, cajon

Silvia Haenen: Fisarmonica, piano

Silvia Perlini; voce, percussioni

Francesca Spinelli: voce, percussioni

Davide Vinci: Sax, sound engineer e molto altro.

Il Viaggio lo si può seguire cliccando questo LINK oppure sui principali canali social.

www.davidetaloni.it


Sapori agrodolci

"Sarà stato il panorama post industriale offerto dalle arcate illuminate di rosso del Carroponte, saranno state certe canzoni ambientate nel passato, sarà stato il tono agrodolce della musica. Fatto sta che è parso d’assistere a un modo di raccontare l’esperienza umana che nessuno più replicherà, un’idea di musica che sembra appartenere al passato. O forse non lo è a giudicare dai tanti ragazzi e ragazze – “bellissimi”, li definisce De Gregori – che non erano nemmeno nati al tempo di queste canzoni eppure le cantano come se fossero state scritte per loro."

Devo ammettere che il finale di questo articolo preso da rockol.it mi ha dato da pensare...e parecchio. Non che io non abbia mai fatto riflessioni del genere sulla musica, anzi, mi capita di farle un giorno si e uno no, sia da ascoltatore che da autore dei miei pezzi. Se una volta, finita di scrivere una canzone, le domande erano: funziona? sta in piedi da sola? si capisce cosa voglio dire? è "vera"? ultimamente la domanda unica è: "a cosa serve?"

"Fatto sta che è parso d’assistere a un modo di raccontare l’esperienza umana che nessuno più replicherà, un’idea di musica che sembra appartenere al passato."

Non saprei. Ad essere ottimista mi viene da pensare che un giorno al posto dei pochi cantautori "vecchia scuola" rimasti ce ne saranno altri che prenderanno il loro posto. Forse sono questi gli anni in cui si tornerà a scrivere musica e "canzoni" che sapranno unire più di una generazione, quelle che fanno sognare? e se gli anni saranno questi, quale sarà la "via d'uscita" per queste canzoni? Le radio? Non direi, il web? forse...Sono tempi interessanti e non si può ancora fare un'analisi sulla storia della musica "leggera" perchè è ancora troppo giovane. E se non puoi fare ancora un'analisi storica, figurati se puoi tentare di prevederne il futuro. Gli espertoni poi, oramai non ne azzeccano più una. Vedremo.

"O forse non lo è a giudicare dai tanti ragazzi e ragazze – “bellissimi”, li definisce De Gregori – che non erano nemmeno nati al tempo di queste canzoni eppure le cantano come se fossero state scritte per loro."

E' questa frase finale a darmi un filo di speranza. Io al Carroponte a vedere De Gregori c'ero. Ed anche se i giovani non erano proprio così "tanti" come dice l'articolo. Non erano comunque nemmeno pochi. 

Quelle "tribù" di persone che si riconosco in certi ideali di libertà rimarranno un giorno a bocca asciutta o avranno ancora note e parole per le loro orecchie? Quel pubblico di "eterni sognatori" che mi è capitato di vedere ai concerti di Neil Young o di De Gregori, se ne starà a casa ad ascoltarsi i vecchi dischi o potrà immergersi in nuovi live fatti da musicisti che riusciranno in qualche modo ad uscire allo scoperto?? Aspettare e vedere cosa succede pare essere l'unica cosa sensata da fare...aspettare cercando di non stare con le mani in mano.

Fonte dell'articolo originale Rockol.it
 

Good vibes San Romerio

Il ritrovo di una ex-redazione di un ex-giornale della Val Poschiavo. La chiamata di un'amica che riteneva le mie canzoni in linea con gli ideali e l'atmosfera dell'occasione. Il paesaggio indimenticabile di San Romerio. Una giornata perfetta. Ricorderò sempre il commento di un partecipante: "questo qui la pensa come noi". Quando sento che la mia musica "arriva a destinazione" riesco ancora a cogliere tutto "il senso" di quello che faccio. Grazie quindi a tutti i nuovi amici de "La Scariza"!

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